Punti d’interesse
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Il rilievo percettivo
Il rilievo percettivo prevede un approccio multisensoriale alla lettura di un luogo; una volta individuato lo spazio urbano da analizzare, nel caso specifico una piazza, lo si legge coinvolgendo direttamente o attraverso una loro rievocazione i cinque sensi. Nell’indagare dunque gli spazi non ci si limita a osservare forme e colori ma si presta attenzione anche a suoni, rumori e odori ponendosi in “ascolto” di quanto ci circonda lasciandosi guidare dalle proprie sensazioni.
Nell’immagine sottostante schizzi e parole-chiave relative alle principali sensazioni provate durante i sopralluoghi nelle piazze indagate, nell’ordine piazza Roma, piazza Facta, piazza San Donato e Piazza Garibaldi.

Memorie narrate
Il rilievo percettivo è stato sviluppato in collaborazione con la Scuola di Narrazione Melisirio che lavorando sulla parola come forma espressiva ha curato la generazione di testi narrativi connessi alle memorie sensoriali dei luoghi esplorati.

Silenzio – Lorenzo B.
Guardavo in silenzio quello spettacolo, foglie innalzate dal vento si muovevano in una danza spettacolare degna di essere ammirata nel migliore teatro dell’ Opera. Senza sottofondo musicale però perchè la perfezione dei movimenti era come naturalmente accompagnata da un dolce canto.
Mercato – Matteo M.
Una delle piazze visitate era piazza Vittorio Veneto, dove il mercoledì si svolge il mercato. Mi appoggiavo su una panchina a scrivere le mie emozioni in quel momento… è stato molto bello poichè mi ponevo in “ascolto”… Ho notato subito tra i tanti quell’odore piacevole di rosticceria e al contempo quello sgradevole del pesce.
Foglie secche – Lorenzo B.
Toccavo con delicatezza foglie secche come se fossero deboli ma eleganti anime anziane.
Ascoltare – Marco Z.
Sono in piazza Garibaldi, per terra c’è un manto di foglie che sembra senza fondo. Tutto ad un tratto il vento diventa più vigoroso e tutte le foglie si spostano come se fossero uno stormo di uccelli. Il loro fruscio sovrasta tutti gli altri rumori del contesto urbano e quindi in quel momento la natura si è fatta sentire come predominante su tutto e tutti. Questo momento mi ha dato un senso di tranquillità ed angoscia allo stesso tempo.
Panchine – Adam S.
Sentire il legno della panchina dava una sensazione di realtà, alla vista del piazzale ricoperto di ghiaia e delle foglie danzanti. Avvertivo un freddo gelido, però la sensazione che provavo la sopportavo, anzi ne ero persino felice.
Ballerine – Giulia S.
Era un giorno molto ventoso nei giardini di Piazza Garibaldi… numerose foglie cadevano creando piccoli vortici. … sembravano delle ballerine che facevano piroette posandosi leggere per terra.
Visioni future
Nell’ambito del laboratorio di esplorazione urbana curato insieme al DIST di Torino si è pensato a come le piazze indagate potrebbero essere migliorate in un’ottica di sostenibilità e risparmio energetico derivante dal cambiamento climatico.
Dunque sono stati elaborati semplici bozzetti relativi a progetti di arredo urbano che puntano sulla qualità sostenibile delle strutture al fine di rendere più “felici” questi luoghi di incontro tra le persone.