Uno sguardo d’autore

La funzione dello spazio

La “cameretta” di Petrarca è qui descritta come il luogo del raccoglimento e della solitudine.Essa era, nei primi tempi dell’innamoramento per Laura, una forma di difesa e di consolazione per il poeta. Qui egli poteva sfuggire dalla curiosità malevola dei “malparlieri” ed immergersi nell’immoderata cogitatio della donna amata. Con il tempo, invece, anche questo rifugio è divenuto impossibile, e il luogo emblematico del raccoglimento, la camera da letto, si è trasformato in un teatro di dolore. Ormai non rimane che mischiarsi alla folla per evitare di abbandonarsi ai propri pensieri e ritrovare un po’ di serenità.

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Francesco Petrarca, Canzoniere, CCXXXIV:
O cameretta che già fosti un porto

O cameretta che già fosti un porto
a le gravi tempeste mie diürne,
fonte se’ or di lagrime nocturne,
che ’l dí celate per vergogna porto.

O letticciuol che requie eri et conforto
in tanti affanni, di che dogliose urne
ti bagna Amor, con quelle mani eburne,
solo ver ’me crudeli a sí gran torto!

Né pur il mio secreto e ’l mio riposo
fuggo, ma più me stesso e ’l mio pensero,
che, seguendol, talor levommi a volo;

e ’l vulgo a me nemico et odïoso
(chi ’l pensò mai?) per mio refugio chero:
tal paura ò di ritrovarmi solo.

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